mercoledì 21 marzo 2012

CAPITOLO 13 - RAIN








CAPITOLO 13 - RAIN


E' tornato da me. E' tornato prima.
Arriva come una furia e si avventa su Tyler.
Cara Lauren è arrivato il momento di parlare con lui.
E' arrivato il momento di affrontarlo, di affrontare le tue paure.
Quello che vuole è parlare.
Va bene Orioles, parliamo.
E' entrato nella mia vita come un tornado.
In solo una settimana mi ha portata dal Paradiso all'Inferno.
Angelo e Demone.
E ieri sopra Tyler lo sembrava.
Povero Tyler, ci ha guadagnato un occhio nero e un'emorragia al naso.
Quando ho visto Thomas davanti a me, cavolo, mi tremavano le gambe.
Mai niente di più bello e sconvolgente.
Però come si è permesso di trattarmi così?
Come una sua proprietà. E poi lui geloso?
Cose dell'altro mondo.
E io cosa dovrei dire allora?
Ah sì sarei dovuta partire per Toronto e spaccare la faccia a quella razza di scimmia albina.
Manco tanto rara pure.
Non potevo innamorarmi di uno come Tyler. Protettivo, tranquillo, sicuro, posato.
Però lui non è Thomas. Piccolo particolare non trascurabile.
Ieri è venuto a salutarmi. Riparte per New York sabato.
Ho tra le mani i biglietti del concerto dei MAROON5 che mi ha fatto avere Bonny.
Uno è per me e uno era per Thom.
Ricordo la scena in spiaggia di quando mi ha chiamato al telefono invitandomi al concerto.
Basta ora parleremo e poi non lo vorrò vedere più.
Prendo il telefono e chiamo Tyler.
"Ehi..... come va oggi? Ancora indolenzito?"
"Potrebbe andare meglio, ma non mi lamento. Poi quando sento la tua voce molto ma molto meglio"
"Davvero Tyler....... smettila di adularmi"
"Non puoi chiedermi di smettere di corteggiarti. Non ci riesco. E' impossibile per me. Cosa c'è Lauren per cosa mi chiami?"
"Vorrei chiederti se ti andrebbe di venire con me ad un concerto sta sera. Ho due biglietti e se ti va, ecco mi farebbe piacere passare un'ultima serata con te, visto che domani partirai e chissà quando ci rivedremo"
"Tesoro, ti ho già spiegato ieri, prima che fossimo interrotti, che parto per allontanarmi da te, ma  posso rimanere. Rimando i miei impegni e rimango con te."
"Tyler io.... lo sai .... te l'ho già spiegato come stanno le cose. Forse ho fatto male a chiamarti."
"Senti, non pretendo niente da te, lo ripeto. Mi va bene anche così. Mi va bene avere anche solo la tua amicizia. Per ora almeno. Abbiamo provato a stare insieme già tempo fa, non mi sembrava che la cosa andasse tanto male o no?"
"Lo sai che io mi sento a mio agio quando sono con te, però la situazione è complicata in questo momento. Forse in un altro momento chissà?"
"Ascoltami proviamoci, facciamo un tentativo. Lo so che non sono Thomas, me lo hai già detto. Ma santo cielo Laur.... vi conoscete da una settimana, e ho visto come stai. Non lo conosci e quel poco che sai di lui, non è che sia poi un granchè. Anzi.  Si deve sposare lo hai detto anche tu, frequenta un mondo totalmente diverso dal tuo. Me lo dicevi ieri che non sai come potrà funzionare con lui sempre in giro, circodato da gente sempre nuova, con una vita nomade, prima o poi si stuferebbe. Io non sono lui appunto...... non ti lascerei mai! Non ti mentirei mai, come ha fatto lui!"
"Ti prego Ty...... ti prego..... "
"Scusami Laur, scusami ti prego. Non te ne parlerò più te lo prometto. Dai allora per stasera ci sarò. Verrò molto volentieri. Sarò onorato di accompagnarti. Non te ne pentirai, ci vediamo da te, ti vengo a prendere alle 8. Baci"
Aggancio il telefono.
Che sto facendo? Lo illudo così. Però ho bisogno di lui, non posso farne a meno. Mi rende tranquilla, mi fa sentire amata e al sicuro.
E ora?
Prendo le chiavi della macchina ed esco.
Non sono mai stata a casa sua ma, la troverò ne sono sicura.
Nel giro di venti minuti la trovo. Non c'è traffico sta mattina.
Parcheggio. Sono indecisa. Come lo affronto. Cosa gli dico.
Sono incazzata da morire con lui. Mi ha mentito. Non lo tollero. Mi ha mentito.
Lo amo però.
Mi faccio coraggio. Ed esco dalla macchina.
Cerco il campanello, ma non faccio in tempo a suonare che la porta si apre.






Sembra che mi stesse aspettando.
Sembra che lo sapesse.
Un essere divino. L'aria stanca, dal suo aspetto non si direbbe che abbia dormito molto, però sembra ugualmente un angelo. 
E' scalzo e indossa dei jeans e una camicia a quadri sbottonata.... 


POV THOMAS






Giro per casa, sono da solo, penso.
Mi preparo un caffè. Ho bevuto anche ieri sera. Ho scolato qualche birra. Almeno così un po' ho dormito. Ho il volto segnato dai pugni di ieri,  ma niente di grave. Che stronzo! 
Sono uno stronzo!
La reazione peggiore che posso aver avuto.
Mi sdraio sul divano. Prendo in mano il libro che ho iniziato da poco "CHILD 44".
Mi hanno offerto la parte da protagonista, Leo, un agente dell'HGB, mi intriga. Ancora sono indeciso se accettare o no,  prima però voglio leggere il romanzo.
Leggo qualche pagina, poi mi accorgo che una macchina nera, piccola, si è fermata.
Non esce nessuno. Si è fermata e basta.
Sono incuriosito. Quando la vedo scendere. 
E allora mi alzo. Sapevo che sarebbe venuta. Me lo sentivo che oggi si sarebbe fatta sentire o vedere.
Mi batte forte il cuore, solo vederla camminare verso la porta.
Mi alzo e apro la porta di scatto, non aspetto nemmeno che suoni il campanello.
Vorrei prenderla tra le braccia e baciarla e stringerla. Stritolarla.
Vorrei dirle che l'amo. E' bellissima.
Ha sempre l'aria triste e gli occhi gonfi.
"Laur...... entra"
La faccio accomodare. Vado in cucina e le prendo un bicchiere di acqua fredda.
"Per te"
Mi osserva i lividi e i rossori che ho sulla faccia.
"Come va? Dico ti fa male?"
"Non è niente. Questo non è niente. E'altro che fa male"
Le parlo in modo delicato. Le parlo con tono sopito.
Vorrei accarezzarle il viso, i capelli. Vorrei portare le mie mani sui suoi fianchi e trascinarla verso di me. A contatto.
I nostri occhi sono inchiodati ci fissiamo.
Sembra che lei stia prendendo tempo. Come se fosse arrivata qui con un'intenzione ben chiara in testa e adesso avesse come dire cambiato i suoi piani.
Indecisa. Ecco ha l'aria indecisa.
Si muove per l'appartamento. Circospetta. Curiosa.
"Allora è qui che abiti? Con Taylor......"
"Sì è qui!"
Aspetto aspetto aspetto aspetto che parli.
Aspetto che si arrabbi.
Aspetto una reazione che non arriva.
Allora parlo io. Rompo il silenzio. Ma non c'è imbarazzo.
"Ti aspettavo. Sapevo che saresti venuta"
"Ti dispiace?"
"No ne sono felice. Poi vorrei chiederti scusa per ieri. Io non volevo ti assicuro. Ma poi ti ho vista con lui..... che ti toccava, che ti abbracciava e tu lo baciavi.... e io sono giorni che cerco di parlarti..... non sapevo cosa pensare..... e il resto lo sai..... non avrei dovuto."
"Ti ho visto Thom, vi ho visti."
"Hai visto cosa? Cosa hai visto?"
"Ho parlato con Katrin"
Impallidisco.
"Come ha fatto ad avere il tuo numero?"
Il mio telefono. Lo ha preso lei.
BASTARDA.
Cose da ricordare la prossima volta che la vedo.
Un calcio nel culo. Ben assestato.
"Ha usato il tuo telefono direi"
"Sì lo avevo smarrito, e lei deve averlo preso. Per avere il tuo numero Tayler ha chiamato Jennyfer, poi ti ho chiamato dal fisso in camera..... ti ho lasciato anche il numero rammenti?"
"Purtroppo in questi giorni ho tutto impresso nella mente..... e vorrei tanto dimenticare, ma non riesco. Ho un vortice nella testa. Non riesco a mangiare, non riesco a dormire. Penso ed invece non vorrei."
Le guardo le mani. Se le sta torturando. Vorrei baciarle.
"Non vorrei pensarti"
"Laur... ti prego lascia che ti spieghi, io sto male quanto te"
"No tu non sai, non puoi sapere come mi sono sentita io. 
Ho visto le immagini, le foto, il video. Lei che ti abbraccia, che ti bacia e ti assicuro che la reazione che avrei avuto non è niente in confronto a quella che hai avuto tu con Tyler ieri"
"Non mi fa onore quello che è successo ieri. Ti giuro che non capiterà più. Ma quando si tratta di te divento cieco. Impazzisco. Sono impazzito in questi giorni, senza parlarti e le tue parole anche mi hanno ferito. Potevi farmi parlare. Non vuoi sapere che cosa ho da dirti?
 Non mi credi quando ti dico di amarti?"
"Non so cosa pensare. So che stiamo correndo troppo. Siamo andati troppo in fretta. Dovevamo fare le cose con calma. Uscire, frequentarci. Ci conosciamo da poco, anzi non ci conosciamo affatto"
"Quello che ho visto mi basta per capire che ti amo, il resto non conta. Tutti abbiamo un passato con il quale fare i conti. Tutti hanno delle persone ingombranti che fanno parte della loro vita. Anche se non vogliono. La mia vita è un casino. Adesso più che mai. Ma non lo cambierei...... mai..... mi ha portato a te..... tu ci fai parte.....e voglio sistemare tutto."
"Mi hai mentito? Non lo accetto. Perchè non mi hai raccontato tutto di lei, di Katrin..... mi fa schifo solo pronunciare questo nome...... la odio con tutto il cuore. 
Perchè lei può averti. Perchè lei ti sposerà! Vuoi forse negare che non sarà così?"
"Ma cosa ti ha detto quella pazza?"
"Per favore Thom, sii sincero per una volta. Tu dici di amarmi e poi ... l'ho sentita.....  me lo ha detto....  sono solo un passatempo per te, lo dicono i giornali.... lo ha dichiarato lei .... anche..... sono andata su internet, lo so non avrei dovuto.... ho visto la puntata di ieri.... ho sentito le cose che ha detto, tu eri lì e non lei hai negate. Sorridevi."
"Come puoi credere ..... come puoi solo pensare che tu sia per me solo un diversivo, un passatempo, una distrazione. Io ti amo Laur, maledizione"
E tiro un pugno al muro fortissimo. Mi accascio per terra dal dolore. Credo di essermi rotto una mano.
Non riesco a trattenere le lacrime, ma non per la mano, piango per la mia vita, piango per Lauren.
"Oddio ti sei fatto male?" è subito qui in ginocchio vicino a me.
Esattamente come ha fatto ieri con Tyler.
Mi prende la mano me la controlla.
"Si è rotta secondo te?"
"Muovila. Prova. Lentamente.Fa male?"
"Altro mi fa male. Non mi frega della mano"
Il suo volto paonazzo e stanco è ha un millimetro dal mio e non resisto.
La bacio.
La bacio con tutta la passione e l'amore che posso.
Solo labbra. Solo bocca.
La mia. La sua.
Anche lei ricambia.
Mi bacia. Con forza.
Poi si stacca e si alza.
"Prendo del ghiaccio per questa mano."
E rimango così ad aspettare in silenzio.
Il sapore di lei sulle labbra.
La voglio, la desidero come non mai. 
Mi è mancata troppo.
Sono stati giorni lunghi e faticosi.
Ho voglia del suo corpo sotto il mio. Ho voglia di assaporare e mordere ogni sua parte. 
Voglio nutrirmi di lei. E' l'unica cosa che mi tiene in vita.
L'unica cosa che mi permette di respirare. Averla qui con me.
Perchè non riesce a vederlo?
Ritorna da me con il ghiaccio e una salvietta. 
Mi fascia la mano e mette il ghiaccio sulle nocche.
Lavora sempre in silenzio senza guardarmi. E' concentrata sul suo lavoro.
"Va meglio?"
"Quando sei vicina a me va sempre meglio"
"Smettila.... ti prego"
"Non posso ..... "
"Devi!"
"Non voglio"
"Ti prego"






Ma non basta la riprendo tra le mie braccia e riprendo a baciarla come prima.
Continua ad assecondarmi. 
Lei dice delle cose ma il suo corpo ne dice delle altre.
Mi vuole lo so. Spero così di farle capire quanto io la ami, perchè sembra che soltanto le mie parole non siano sufficienti a farle cambiare idea.
Un rumore acuto ci interrompe. La vibrazione del suo telefono.
Ci stacchiamo. Prende il cellulare. 
E poi mi guarda. 

6 commenti:

  1. bellooooooo...dai, adesso comincia a rapirmi! la scelta della musica?!..azzeccatissima!

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  2. oh si!!! sbattitela al muro Orioles!!! Falle vedere quanto la ami!!! E butta il cellulareeeeeee!!!
    vero! la musica è figa!

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    1. ma vediamo che può fare con una mano dolorante...... meno male che ne ha due!

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  3. Finalmente mi sono rimessa in pari .... che dire woooww dolore, gioia, sofferenza, emozioni .... in questi capitoli c'è proprio tutto. Sempre più intrigante e tu sempre più brava!!

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  4. Eccomiii! Avevo scritto un commento già ieri sera ma...come al solito è sparito... il cell mi sbatte fuori dalla connessione...Devo buttarlo anch'io, come Orioles!!!
    Che rabbia! Cmq capitolo bellissimo...Passata la rabbia ora cerca il perdono e la comprensione...Li troverà li troverà......E BUTTA STO CELLULARE!!!!!!
    Bravissima dear!

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