CAPITOLO 12 - NO WORDS
Mi sveglio indolenzita.
Dormire sul divano non è proprio il massimo della comodità.
Ho gli occhi ancora umidi per il pianto.
Mi sono addormentata singhiozzando.
Sul tavolo il cellulare spento.
Lo fisso.
Mi siedo. Mi ravvio i capelli. Mi stropiccio la faccia.
Ho il mal di testa e fuori piove.
Insomma ..... si prospetta una giornata del cavolo.
Mi devo pure sbrigare perchè non ho messo la sveglia ieri sera e sono in ritardo.
Alle nove ho la lezione di Diritto e non posso mancare.
Mentre vado verso il bagno passo vicino al tavolo. Mi fermo e prendo il telefono tra le mani.
Scuoto la testa ma non resisto, lo accendo.
Dieci chiamata perse.
Altrettanti messaggi.
Tutti suoi e uno di Jenny.
Altri messaggi in segreteria.
Lo sapevo non dovevo accenderlo.
Lo rispengo subito.
Ho bisogno di pensare.
Faccio la doccia.
Sono le 8,30 esco di casa e vado a lezione.
Come farò a concentrarmi non lo so.
Prendo posto in aula e non so come sono pure in anticipo. Da non credere.
Non faccio altro che pensare ai messaggi..... a che scuse troverà.
Decido di leggere quello della mia amica prima. E' di questa mattina.
Mi dice che sabato non sarà al nostro solito incontro.
Le rispondo subito.
Prendo coraggio.
L'aula si sta riempiendo.
Primo messaggio in segreteria di Thomas.
"Laur...???? Ti si è scaricato il telefono?"
La sua voce.
"Amore che succede??? Così mi fai preoccupare?
Ti lascio il numero dell'hotel.... chiamami lì...... 555-8193467
aspetto. Ti amo"
L'ultimo a notte fonda.
"Lauren???? ..... tutto bene piccola??? .. ti prego richiamami......appena senti questo messaggio!"
"Preoccupati pure. STRONZO!"
Questo ultimo commento non rimane nella mia testa.... parlo a voce alta.
"Ahaha Buongiorno anche a te splendore"
Alzo gli occhi. Il mio compagno di corso Jacob si siede vicino a me.
"Scusa Jacob non ce l'avevo con te. Ciao"
"Chi è lo sfortunato di turno?"
"Lascia perdere. Non mi va di parlarne ora. Storia lunga"
Il professore entra in aula per cui la nostra conversazione scema lì.
Per fortuna, vorrei aggiungere.
Passano le ore e sono contenta che almeno per un po' riesco a concentrarmi sullo studio e non penso troppo a Orioles.
Troppo strana sta storia.
Iniziata pure male. Sto soffrendo troppo e ho paura di sapere.
Però ripenso anche alle parole di Francies, che mi prega di stare ad ascoltarlo.
Ed io gli ho chiuso il telefono in faccia.
Sicuramente di spiegazioni me ne deve e tante pure.
Continuo a tenere il telefono spento però.
Voglio stare tranquilla.
Ho paura che con le sue parole, con la sua voce..... non devo farmi influenzare da lui e
dall'attrazione e dell'amore che provo.
POV THOMAS
Sto impazzendo.
Non mi chiama.
Nessuno messaggio.
Nulla.
Spero non le sia successo niente.
Non sono solo preoccupato. Di più.
Non ho quasi dormito.
Sta mattina è venuto Tay a svegliarmi.
Ci aspettano per le prove, solo piccole riletture del copione.
Prove con la costumista.
Il trucco. L'ambientazione.
Parliamo delle scene di sesso con il regista.
Io e Katrin ne abbiamo alcune insieme.
Solo l'idea mi innervosisce.
Ora è tutto diverso.
L'idea di doverla prendere e fingere di godere con lei mi indispone.
Non riuscirò mai a fare queste scene.
Dovrei essere abituato, ne abbiamo girate tante di scene così. Non è mai stato un problema per me.
Eppure ora è diverso. Non la sopporto. Mi disgusta.
L'idea di doverla baciare.....
Vorrei la mia Laur....
"Thomas tutto bene questa mattina? Hai l'aria di uno che non ha chiuso occhio"
"Katrin non ho voglia di fare conversazione con te..... atteniamoci al lavoro"
"Cos'è la tua bella ti ha fatto arrabbiare?"
"Tu cosa ne sai? Che vuoi dire? Stanne fuori .... ti ho già detto che lei non ti riguarda"
"Calmati.... hai bisogno di rilassarti. Se vuoi io sono sempre disponibile. Conosco dei metodi che ti risolleverebbero la giornata"
"Oh li conosco i tuoi medoti! No grazie"
"Come fai il difficile. La tua bambolina non saprà mai niente"
La fulmino con lo sguardo. E non le rispondo. Taylor mi prendo per un braccio e mi trascina via.
"Thom lascia stare. Lo fa apposta. Ti provoca. Ignorala"
"Come faccio ad ignorarla se me la ritrovo sempre tra i piedi"
"Pensa a Lauren e fregatene"
"Lauren...... sono preoccupato Tay, è da ieri sera che chiamo .... che cerco di contattarla, ma niente. Mi ha risposto ieri subito e poi è caduta la conversazione...... non so che pensare"
"Avrà avuto un problema con il telefono. Ora non ti angosciare. Vedrai che appena potrà ti richiamerà"
Riprendiamo il lavoro fino a pomeriggio inoltrato per poi correre in aeroporto per andare a New York. Non sapevo di questo fino a poche ore fa.
Mi comunicano che aspettano me e Katrin da David Letterman per una breve intervista.
Per cui piazzano me e lei sul primo volo disponibile.
Hanno già pensato a tutto loro per la sistemazione.
Sto facendo i salti di gioia per l'idea di dover fare il viaggio da solo con lei.
Riprovo a chiamare Lauren.
Voglio dirglielo. Voglio parlarle. Mi manca terribilmente.
Questa volta per fortuna non ci sono paparazzi ad accoglierci all'aeroporto.
Decido di fare il check in separato da lei.... così posso evitare di averla di fianco per qualche ora almeno.
Atterrati a JFK, non l'aspetto, abbiamo per fortuna macchine separate ad accoglierci e a cena mi chiudo in camera da solo.
Riprovo a chiamare Lauren... è tardi sono quasi le undici.
Ma voglio provare..... a Los Angeles sono le otto di sera e lei avrà anche finito di lavorare.
"Orioles..... ? Che cosa vuoi?"
"Laur..... che succede? Ero preoccupatissimo..... perchè non mi hai più richiamato?"
"Apri bene le orecchie. Perchè non te lo ripeterò una seconda volta. Dimenticati del mio numero di telefono, della mia vita e della mia esistenza. Non voglio più sentirti nè vederti. Credimi è meglio così"
Rimango di sasso...... "Laur...." niente non mi fa finire di parlare ....... che chiude la conversazione.
Non so che fare.
Mi sento in trappola.
Che vuol dire. Cosa mi vuole dire. Santo cielo Lauren......
Perchè non mi fa parlare. Perchè non mi risponde. Cosa diavolo è successo.
Non può lasciarmi così senza nessuna spiegazione.
Ma poi ..... non capisco. Non so che pensare. Vorrei sbattere la testa al muro.
Devo rientrare a Los Angeles subito.
Chiamo la produzione e la mia segretaria.
"Jane.... ascolta ho un problema di vitale importanza devo tornare subito a Los Angeles..... prenotami subito un volo....."
"Thomas..... ma come facciamo. Ragiona ti aspettano domani mattina in trasmissione, non puoi mancare...... lo sai come vanno queste cose. E poi adesso fammi controllare i voli....."
Mi agito, impreco..... vorrei spaccare il mondo. Soprattutto non capisco cosa possa essere successo.
Cosa le prende? Si è accorta di non amarmi, di non volermi?
Ma potrebbe dirmelo. Che razza di persona si comporterebbe così.
"Thom, mi dispiace niente voli disponibili fino a domani nel primo pomeriggio...... ti prenoto quello delle 13. 15..... va bene?"
"Benissimo Jane... ti ringrazio"
Mi aggiro per la stanza. Manhattan è splendida di notte.
Controllo il mio vestito per domani mattina da indossare per l'intervista.
Tutto preciso. Tutto ordinato. Tutto controllato ed organizzato.
Tranne il mio cuore e la mia mente che spazia, che si agita, che non capisce, che si dispera.
"Lauren CAZZO"
La richiamo. Ci riprovo. Non è possibile.
Niente. Niente. Niente.
Non risponde. Non mi vuole. PERCHE'??????
"CAZZO"
Niente da qui non posso fare niente ora. Posso solo cercare di dormire e domani volare da lei. In faccia me le deve dire queste cose.
Negli occhi mi deve guardare.
Ha detto che mi ama. Sto impazzendo davvero!
Mi serve qualcosa di forte...... guardo nel frigobar....prendo qualche bottiglia di vodka e tracanno. Dopo tre bottigliette mi sento già meglio.
Mi butto sul letto.
Ne apro una quarta e una quinta.
Solo che invece di rendermi euforico inizio a piangere.
"LAUREN........ LAUREN ...... LAUREN"
"SONO UN'IDIOTA LAUREN....... BABY DOVE SEI?"
Sono patetico.
BUM BUM BUM
BUM BUM BUM
"THOM...... THOM"
BUM BUM BUM
Sento in lontananza dei colpi.
Poi mi sveglio e capisco.
Sono ancora vestito. Non mi sono lavato e faccio schifo.
C'è troppa luce qui.... accidenti la testa.
Ho bisogno di un caffè.
"THOM ...THOM"
Ma chi è ..... mi scoppia la testa. Qualcuno che cerca di buttare giù la porta. Mi alzo e apro...... o per lo meno ci provo.
"Ehi vacci piano, la sfondi così"
La mia guardia del corpo.
"Salve Zac...... buongiorno.... credo di aver urgente bisogno di un caffè e di una doccia fredda......"
Ora ricordo tutto..... accidenti mi devo affrettare.
Corro in doccia. Spero che questa mattinata passi veloce. Non vedo l'ora di mettere il culo su quell'aereo per Los Angeles.
Bevo il caffè. Mi preparo. Mi guardo allo specchio nel vano tentativo di aggiustarmi la cravatta. Se ci fosse Laur con me .... mi aiuterebbe lei..... non so se è una che sistema le cravatte.... ma sicuramente saprebbe fare meglio di me.
Ho delle occhiaie spaventose.... le ignoro, mi sistemo i capelli ed esco.
Porto con me il bagaglio che sistemo in macchina. Un ultimo tiro alla sigaretta, prima di salire in macchina.
Seduta vicino a me c'è Katrin, purtroppo. Non la saluto e non la degno di uno sguardo.
"Sai di fumo e di vodka" e posa una mano sul mio ginocchio.
"Ti ho già detto di non toccarmi" gliela sposto bruscamente.
"Non ti conviene fare tanto il difficile"
Non rispondo. Non mi va di cedere alle sue provocazioni.
Guardo nervosamente il mio cellulare. Lo odio ormai.
Il tempo passa..... registriamo la puntata..... non mancano le battute sul rapporto tra me e Katrin...... del quale faccio finta di niente. Rispondo sul vago ogni volta.
Lei invece risponde ogni volta con frasi tipo "Il mio Thom. Il mio compagno......"
Se potessi folgorarla lo farei all'istante.
Ma poco m'importa perchè senza nemmeno rendermene conto sono sul taxi verso l'aeroporto un'altra volta.
Il volo passa veloce. Non so se essere triste o allegro. Finalmente stiamo atterrando.
Fuori c'è il sole. E' pomeriggio inoltrato e con il fuso orario ho recuperato anche tre ore.
Tutto tempo per me. Tutto a mio favore. Fino a qui è andato tutto liscio, senza intoppi.
Non mi sono nemmeno cambiato. Sono ancora in giacca e cravatta.
Scendo dal taxy davanti al campus.
Entro nel viale con la mia sacca in spalla.
Mentre mi avvicino scorgo nel prato prato davanti casa di Lauren una figura femminile e una maschile.
Prima seduti su di una pachina. Poi lei si alza in piedi.
Osservo la scena come se fossi al cinema o a teatro.
Controllo bene i movimenti di lui ...... che non vedo bene.... perchè coperti dal corpo di lei.
Lei che gli allunga una mano e lui che si alza.
Lui che gli prende il volto tra le mani e la guarda intensamente.
Senza accorgermi mi sto avvicinando.
Sono almeno a cinque metri da loro.
Stanno parlando. Sussurrando veramente. Le parole non riesco a capirle.
Lui si abbassa e le bacia il volto, le guance. Continua a tenerle la testa con le mani e con le dita le accarezza le guance.
Faccio un altro passo verso di loro.
Sono attratto come da una calamita.
Ora lo bacia lei sulle guance.
Poi lui la prende e l'abbraccia affondando il volto nel collo di lei.
Si stringono forte. Mi ritrovo a pochi passi da loro ora, a due metri forse meno.
"Lauren..... che succede?"
Lui si stacca da lei. Ma non la molla del tutto. Con un braccio la tiene per la vita.
Mentre lei si volta. Mi guarda come se fossi un fantasma.
Per un attimo penso anche di esserlo.
Il suo volto è rigato dalle lacrime, pallido. Gli occhi rossi e gonfi. E' sconvolta.
"Lauren amore che succede?"
Ci riprovo. Spero almeno così di ottenere risposta. Sono qui adesso. Non puoi agganciare il telefono.
Parlami cazzo, parla!
Basta questo silenzio. Non lo sopporto più! Cosa ti ho fatto?
Cosa vuole questo che ti abbraccia. Che ti tiene stretta a lui. Al posto mio.
Dovrei esserci io lì a consolarti. Dovrei esserci io lì ad abbracciarti.
"Tu cosa ci fai qui?"
Finalmente la sua voce.
"Potrei fare la stessa domanda a lui"
"Cosa vuoi Thomas? Cosa sei venuto a fare?"
"A parlarti amore, ti dovevo vedere. Dopo quello che è successo. Dopo quello che mi hai detto al telefono. Appena mi è stato possibile sono venuto qui da te"
"Smettila di usare quella parola. Non la pronunciare mai più"
"Di cosa stai parlando Laur"
"Amore ...... non chiamarmi così, non ne hai il diritto"
"Thomas credo che dovresti andartene ora. Lauren non credo che abbia piacere, nello stato in cui si trova, di parlare con te"
"Ma tu chi sei per venirmi a dire quello che devo o non devo fare con lei"
"Ho tutto il diritto invece, perchè io le voglio bene e voglio proteggerla.
La voglio proteggere dai tipi come te"
Guardo lui e poi guado lei sconvolto. Incredulo delle accuso che mi stanno rivolgendo.
"Proteggerla da me? Piuttosto toglile le mani di dosso brutto bastardo....."
E senza pensarci troppo mi ritrovo su di lui.
Lo scaravento a terra e gli tiro un pugno dritto in faccia.
Sento tutta l'angoscia di questi giorni lentamente svanire, mi sto sfogando su di lui..... e parte un altro pugno che lo colpisce direttamente sul naso.
Per tutta risposta me ne arriva uno nello stomaco che mi fa accasciare a terra a quattro zampe. Senza respiro.
"O mio dio..... basta, piantatela. Smettetela immediatamente. Thomas alzati e vattene.
Torna da dove sei venuto, non voglio vederti mai più"
Lauren si inginocchia a terra vicino a Tyler e con un fazzoletto cerca di tamponargli il naso......
Non ci posso credere. Poi si volta verso di me.
"Ma si può sapere che ti prende. Cosa sei un animale? Vattene Thomas..... parlerò con te ma solo quando ti sarai calmato."
A fatica mi alzo, raccolgo la mia sacca...... "Ho fatto migliaia di kilomentri per venire qui da te oggi, scapicollandomi come un disperato per venire a parlarti, per capire cosa ti fosse preso, così all'improvviso e poi arrivo qui e ti trovo tra le sue braccia. Scusami Lauren non volevo turbarti ancora di più. Tolgo il disturbo e ti prego questa volta chiamami tu......visto che in questi giorni tutte le volte che ci ho provato, con tutti i messaggi che ti ho lasciato, non mi hai mai dato la possibilità di parlarti."
"Senti Orioles, dimmi una cosa soltanto. La tua Riccioli d'Oro dove l'hai lasciata Eh?
Non rispondi vero? Le hai già dato l'anello di fidanzamento o ancora non l'hai comprato? Sai cosa ti dico? Tanti auguri e figli maschi! E ora ti prego vattene. Abbiamo già dato abbastanza spettacolo per oggi pomeriggio"
Non mi ero accorto in effetti che un gruppetto piuttosto numeroso di persone si era fermato a guardarci.
Mentre me ne vado mi volto a guardare e vedo Lauren che aiuta Tyler ad alzarsi ed abbracciandolo si dirigono insieme verso casa.
Esco dal campus e cerco un posto tranquillo dove poter riprendere fiato.
Sono stravolto e dolorante.
Salgo su un taxi e mi faccio portare a casa. Forse è meglio dormirci su.
Domani è un altro giorno.
No! Povero Tom!!! Sei sadica. Non io. Io l'ho solo azzoppato, non fatto disperare! Tu me li tieni divisi, non si parlano, non si spiegano, lei non vuole ascoltare! Uffa! Ma che avete tutte stamattina? Già c'è Cri con il suo Ed disperato e alcolizzato, senza lei. Ora anche Orioles? No! Non lo sopporto! Trova in fretta una soluzione! E ammazza Katmerda!
RispondiElimina...Domani?.....Sei troppo brava. Io non ce la faccio a scrivere un capitolo al giorno...Patisco già una volta a settimana!
Grazie!!!!
Bacio
ahaaahhahaah grazie..... ma i tuoi commenti sono bellissimi.
Eliminano, no..mi piace così..deve soffrire..qualcosa da espiare l'avrà di sicuro ;P..no, sul serio, mi appassiona sempre di più <3 bravissima!
RispondiElimina