CAPITOLO 2
Buongiorno mondo. La radiosveglia fa il suo dovere.
Mi piace essere svegliata dolcemente.
Più o meno.
Mi preparo il caffè, mentre si raffredda vado in bagno.
Che sonno, che stanchezza. Mi stiracchio davanti allo specchio.
Arg! Che occhiaie terribili.
Sono distrutta. Ho dormito pochissimo, male e ho distrutto il letto per quanto mi sono agitata.
Mi sciacquo il viso più volte con l'acqua fresca e mi infilo in doccia.
Ho fretta. Sono sempre di corsa.
Uffa!
Orioles, occhi, bocca. Dioooooo!
Non riesco a dimenticarmi quegli occhi.
Il pacco! AHAHHHAHA! Il pacco! Rido da sola.
A quando risale una sana scopata?
Mesi fa. Già!
Esco dalla doccia e penso a Tyler. Un pezzo non indifferente pure quello.
Mi asciugo i capelli.
Non l'ho più richiamato. Mi ha lasciato qualche messaggio in segreteria, e io niente.
Poi perchè? Meglio così. Bravo a letto, senza ombra di dubbio. Dotato anche questo senza dubbio alcuno.
Ma poca chimica. Non c'era chimica. Ci sono uscita qualche volta.
Mi trucco.
Siamo stati a letto insieme, fammi pensare, una decina di volte. Sì undici VOLTE! TUTTE DA URLO!
Ma solo quello. Niente coinvolgimento.
Mi vesto.
Bevo il caffè.
Scarpe, borsa a tracolla, chiavi della macchina, cellulare. Ho tutto!
CHIAVI DI CASA, CAZZO!
Non voglio fare come l'ultima volta, che mi son chiusa fuori.
Ecco ero con Tyler quella volta, e dovevamo venire a casa mia, a terminare la serata in bellezza e invece...... vabbè siamo andati a casa sua, ho dormito da lui.
Sono stata stronza non l'ho nemmeno più richiamato. Pazienza!
Semaforo rosso.
Ho fretta avanti. Che imbranati. Ma li trovo tutti io la mattina.
BIP! BIP!
Pigio con veemenza le mani sul clacson.
E mi ritrovo a parlare da sola "E' Verdeeee! Non abbiamo altri colori a disposizione!"
Uno sguardo allo specchietto laterale, dito sulla freccia sinistra, piedi sull'acceleratore.
Cambio corsia e mentre passo velocemente di fianco alla macchina che avevo davanti a me, guardo dentro. Un ragazzo con il cellulare all'orecchio e con l'altra mano gesticola. Con che guida??? Ha una terza mano??? Dio!
Sfreccio svelta e nell'altra corsia di sinistra, una macchina mi supera. E poi si getta all'improvviso nella mia corsia, davanti a me!
Di riflesso piede sul freno e mano sul clacson, un'altra volta!
Ma guarda sto scemo e grido "SCEMOOOO. CHE FAI???" Ma tutti io sta mattina???
Era meglio se fossi rimasta a letto, avrei potuto darmi malata.
Niente lavoro, niente soldi! Pazienza sopporterò sti pirati della strada.
Tanto sono quasi arrivata! Di solito non esco così presto la mattina.
Normalmente lavoro di pomeriggio perchè la mattina ho lezione. Ma il venerdì niente lezioni e niente lavoro. Riposo e studio. Tranne oggi! Devo sostituire una collega, lo faccio volentieri poi. Così avrò il sabato libero. TUTTO PER ME! Finalmente.
Mentre penso a tutto questo, cambio ancora corsia e sorpasso la macchina di prima, quella del tagliatore di strade. E riguardo dentro. Ho questa pessima abitudine.
Giro la testa, guardo, rivolgo di nuovo il mio sguardo alla strada davanti a me!
E sbarro gli occhi!
Orioles! Orioles? Era lui?
Ma lui ha l'autista. E non era da solo! Quello in macchina era avvolto da due braccia di una bionda (così mi pareva) che gli stava appiccicata come una scimmia, anzi se non sbaglio il braccio era uno solo.... l'altro era abbassato..... dove???? Tra i suoi pantaloni?? Ti credo che guida come un pazzo sconsiderato!
Però mi pareva lui.
Mi batte forte il cuore.
Ecco l'altro semaforo devo svoltare a sinistra. Mi fermo però e aspetto.
La macchina del "forse Orioles" si ferma di fianco alla mia. Mi giro ancora. Sfrutto il momento per sbirciare ancora.
CAZZO E' LUI! Cosa fa?? Sembra divincolarsi e spostare la bionda che gli sta appiccicata come una zecca!
Si volta dalla mia parte. Mi vede. Mi riconosce, sicuro, che mi riconosce. Mi fissa serio. Sguardo imbarazzato. Non mi saluta.
Io rimango di sale. Non so che fare e non faccio niente.
Mi suonano da dietro. Ora sono io che non vedo il semaforo diventare verde.
Ingrano la marcia e parto. Svolto. Lui procede dritto, prosegue per la sua strada.
Ecco! E ora? Mentre conduco la macchina nel parcheggio sottorraneo dell'hotel per cui lavoro, penso a cosa devo fare.
Che stupida che sono! Mi scappa una risata, isterica però!
Non so l'ho appena conosciuto, solo poche ore fa, non dovrebbe farmi questo effetto!
Ed invece mi sento sconfortata, delusa. Prima pensavo che l'avrei chiamato, avrei aspettato qualche giorno, ma l'avrei chiamato. Avrei preso il coraggio e lo avrei fatto. Sono io ad avere il suo numero, se voglio rivederlo sono io a doverlo chiamare. E io lo voglio rivedere.
Ma ora? Non ne sono più tanto sicura!
Accidenti!
Intanto mi ritrovo nello spogliatoio, mi metto la divisa, saluto le mie colleghe e procedo.
Ho varie camere da preparare, cambio di lenzuola, pulizia più approfondita. Oggi arrivano nuovi ospiti.
"EHi Lauren, come va? Hai l'aria pensierosa sta mattina? Dormito male?"
La mia amica nonchè collega Rosalie mi saluta e mi porge un cioccolatino al latte ed un bacio sulla guacia!
"Buongiorno! Hai l'aria distrutta!"
"Grazie Rosalie. Non aspettavo altro sta mattina che un complimeto da parte tua!"
"Ho fatto tardi ieri sera, e sì ho dormito male. Ora vado a finire queste camere che mi sono rimaste, poi scendo in cucina. A dopo! A pranzo ti aspetto ok?"
" Dai così mi racconti, so che ieri uscivi con Jenny"
Lavoro, lavoro. Non riesco a smettere di pensare a lui. Cavolo! Sono presa proprio male.
Non mi capitava di sentirmi così da qualche tempo. Da tanto tempo!
Dai tempi di Mike. Vabbè! Pazienza.
Chi era quella avvenente bionda in macchina? Mi ha riconosciuta e non mi ha salutata!
Per tutta la mattina mi vorticano nella testa le immagini di prima e queste domande.
Non ne posso più ma non riesco a liberarmente.
Speriamo che la chicchierata con Rosalie dopo mi aiuti.
"Lauren dovresti servire in sala oggi. Manca anche Serge, ti darò uno straordinario."
"Vorrei andare a pranzo, ma va bene, i soldi mi servono lo sai. Farò la mia pausa pranzo più tardi. Mi mangio un panino al volo, e vango da te"
Salta il pranzo con Rosalie, mi vado a cambiare divisa .
"Occupati dei tavoli 10 , 11, 12 e 13"
"Grazie Boss! Agli ordini!"
"Dai che dopo invece di fermarti fino a sta sera, finito il servizio ai tavoli, sei libera, te lo meriti Lauren"
Sorrido! Ted il capo del personale mi adora. Un corpulento uomo di mezza età, dolce e amabile. Mi avvicino e gli stampo un bacio sulla guancia.
"Vai bambina prima che non risponda di me. Non sculettare troppo, e vai al tavolo 13 che ci sono 3 clienti già seduti"
Cammino ondeggiando un po' per lui e lo sento scoppiare in risata.
Arrivo al tavolo ignara che da lì in poi mi andrà in pappa il cervello.
"Buongiorno Signori. Benvenuti nel nostro ristorante" e appoggio la lista sul tavolo.
"Cosa vi servo da bere?"
Alzo lo sguardo e lo vedo. Orioles. Senza Orioles ora. Ma in giacca e cravatta, tutto vestito di nero, pure la cravatta, nera.
L'uomo nero! Che dico. Batman, no...... Dylan Dog..... Diabolik...... Paperinick.......
Mi riprendo. Lo sto fissando imbambolata come al solito.
Lui rimane serio. Mi fissa anche lui.
Ma non mi saluta. Non accenna nemmeno al fatto che ci conosciamo.
E' in compagnia di quella bionda di prima e di un uomo maturo che mi sta parlando.
"Signorina, allora ha capito?"
Vedo la bionda guardarmi con una strana espressione.
"No Signore, mi scusi può ripetere?"
"Due aperitivi della casa e un Margaritas per me, credo di averne bisogno"
"Sì Signore, grazie, subito"
Mi dirigo verso la cucina ad una velocità folle e con tutta l'indifferenza possibile, quella che riesco a fingere in questo momento.
Respira Lauren. Respira!
Oh Merda! MERDA MERDA MERDA!
Cerco di manterenere la calma, servo i drink, prendo le altre ordinazioni cercando di fare il possibile per dimostrarmi gentile, efficiente, professionale. Non lo guardo in faccia mai.
Gli parlo a testa bassa, ma sento il suo sguardo su di me. Anche tutte le volte che rientro in cucina o che servo gli altri tavoli.
Che giornata oggi. Che giornata. Non vedo l'ora che finisca.
Vado a casa e mi rilasso. Mi guardo un film. Ecco. Deciso.
Mi chiudo in casa. Così oggi non mi capiterà altro. Altri strani incontri. Ho fatto il pieno oggi. E poi mi dò sui nervi perchè non riesco a capire del perchè mi devo sentire così giù di morale. Come se mi avesse presa in giro. Infondo non mi ha mica giurato amore eterno?
Sono da ricovero. HO VOGLIA DI PIANGERE. ECCO. E ORA NON POSSO.
Lui è di là. Non posso non andare. Fortuna che hanno finito di mangiare e tra poco questa tortura finirà. Quello sguardo, quegli occhi. SONO FRITTA.
Poi perchè mi devo sentire così. Non ho fatto niente di male io.
VORREI ROMPERE QUALCOSA.
Finalmente questa cazzo di giornata è finita. Prima di arrivare a casa mi fermo a comprare un barattolo di gelato al pistaccio e stracciatella.
Mi fiondo in casa.
Butto tutto per aria, borsa, scarpe, pantaloni. E' caldino e voglio stare libera e fresca.
Mi piazzo sul divano.
Metto su TERMINETOR 2 mi allungo e mi sto davvero liberando la mente, quando sento bussare alla porta.
PER QUESTO CAPITOLO CI TENEVO DAVVERO TANTO A RINGRAZIARE LA MIA ADORATA LAURA MASEN VSR PER I SUGGERIMENTI MUSICALI E NON SOLO QUELLI. GRAZIE LAURA.
grrr ma si può??? chi sarà mai alla porta??? mi vuoi morta?? dimmi che ce l'hai pronto che ti farei attendere poco...
RispondiEliminahahahahahahah!! lei è fuori di testa!!! ma parecchio!! Orioles si dovrà dare un gran bel da fare!!! E funzionerà solo se lui è in quadro!!! Ora sono molto curiosa!! baci!
RispondiEliminaLei è la parte di me che non si sfoga
Eliminami piace è stuzzicante brava ma chi sarà alla porta ba si vedra baci.
RispondiEliminaE adesso anche tu ci blocchi i capitoli così???? arggghhhhhhhhhhhhhh !!!!!
RispondiEliminasempre più interessante..è bello leggerti Andrè...umoristica sta storia, mi piace!
RispondiEliminaPaperinikkkkkkk....uahahahahah mi sto ancora rotolando......ahahahahahah...ma sei super!!!!
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