CAPITOLO 27 - UN PASSO AVANTI
POV ORIOLES
"Parlami."
Ordino.
"Siamo io e te ora"
Silenzio.
"Non so da dove iniziare"
"Da principio?"
Mi fissa.
Io aspetto.
Non ho tutto il pomeriggio.
Devo farla cantare.
Ho fretta.
Devo correre da Lauren.
Non ho tempo per i suoi giochetti.
Non più ormai.
"Katrin..... PARLA, ORA!"
"Va bene, ma non ti arrabbiare"
"Se non parli sappi che mi arrabbierò di più"
"Ti prego sono state settimane dure per me, sto cercando le parole giuste"
"Devo farti le domande come a scuola? Non conosci a memoria l'argomento?"
Katrin mi sviene tra le braccia.
L'afferro per un pelo.
L'adagio sul divanetto che ho di fronte.
Le metto un cuscino sotto i piedi.
Si riprende.
L'aiuto a mettersi seduta.
Le porgo un bicchiere d'acqua fresca.
Rimango in piedi a fissarla.
"Non mi sento molto bene Thomas.... non sto male e solo che...... sono incinta"
Il mio cuore si ferma.
Ora gira a me la testa.
Ho anche la nausea.
Mi butto sulla poltroncina posizionata di fianco.
Mi prendo la testa tra le mani.
Sudo freddo.
Tremo.
Tutte le mie paure si sono materializzate.
Così di colpo.
Ho sempre pensato che l'arrivo di un figlio fosse una gioia.
Ma non avrei mai creduto di trovarmi in una situazione del genere.
Proprio ora che vorrei correre da Lauren e ....... sistemare le cose.
Poi.... Katrin attacca a parlare.
E' affaticata.
Mi parla con calma lentamente.
Inizia chiedendomi scusa.
Si scusa per il suo comportamento.
Credo di essere pallido.
Credo di non aver avuto mai tanta paura in vita mia.
Però, voglio essere positivo e forse riuscirò con il tempo a riconquistarla.
Infondo Lauren è venuta qui sta sera.
E' venuta per me.
Qualche cosa vorrà pur dire.
Se non le importasse più nulla di me, perchè si sarebbe preparata a quel modo per venire fin qui e partecipare alla premiere?
Mi voleva lanciare un messaggio, forse?
Voleva parlare con me e poi non ne ha avuto il coraggio?
Penso che un figlio vorrei tanto averlo, con Lauren però.
Sono innamorato di lei, la rivoglio.
E la riavrò.
Farò in modo che questo accada.
Sta sera mi ha dimostrato che mi vuole.
Non le sono indifferente......
**************************
NON MOLTO DOPO
Lauren è davanti a me.
Mi da le spalle..... non la forzo.
Rimango a pochi passi da lei.
Mi fermo e rimango così con le mani nelle tasche dei miei eleganti pantaloni.
E' bellissima.
Indossa ancora il vestito nero di prima.
Deve essersi diretta subito qui.
Freno la mia stupida gelosia, che riaffiora, quando penso che è corsa da Luke.
Devo trovare le parole giuste.
Non voglio rovinare tutto un'altra volta.
Lauren esce dalla sua immobilità appoggiando entrambe le mani sulla balaustra.
Si appoggia e poi prendendo fiato si gira.
Si fissa i piedi.
Ha quasi paura di guardarmi.
Avanzo, faccio un passo, uno solo, verso di lei.
"Laur...... "
Alza lo sguardo ora.
Punta i suoi occhi nei miei.
Sono tristi e spaventati.
E mi odio.
M i o d i o.
Vorrei prenderla tra le braccia ed essere in grado di alleviarle un po' di dolore.
"Sei un incanto con questo vestito, credo di non aver mai visto niente di più bello"
"Anche tu non sei malaccio"
Cerchiamo di rompere il ghiaccio è evidente.
"Mi ha fatto molto piacere, più di quanto tu possa pensare, sapere che eri in sala questa sera, anche se, ad essere sinceri, avrei preferito averti al mio fianco"
Cerco di parlare con calma.
Di mantenere un tono basso.
Avanzo, un passo ancora, uno solo.
Lei rimane immobile a fissarmi.
"Ti prego parlami Lauren, perchè sei venuta?"
"Non potevo mancare. Non me lo sarei mai perdonato. Avevo voglia di vederti. Volevo capire cosa avrei provato, incontrandoti. "
"E..... continua ti prego"
Un altro passo, uno ancora.
Ho il cuore che sta per esplodere.
E' come una calamita per me.
Continuo a fissarla, serio.
"...... e mi sei mancato tanto. Ho gioito con te, vedendoti così sorridente e contento su quel palco, a parlare, a rispondere alle domande.... "
"Mi sei mancata anche tu, da impazzire Lauren. Perchè sei scappata?"
"Perchè ti ho visto con Katrin, e poi non volevo rovinarti la serata. So che era importante per te, per la tua carriera, per la tua vita...... "
"Tu sei importante per me.... molto importante, più di tutto il resto, più del mio lavoro."
"Dimmi di Katrin"
"Ora ti prego vorrei che tu .... che tu... mi credessi quando ti racconterò quello che è successo ..... l'ho saputo sta sera.... ti sono corso dietro quando ci siamo visti. Ti volevo raggiungere, ti volevo parlare. Volevo chiarire. Poi Katrin mi ha bloccato..... voleva spiegarmi delle cose.... così l'ho seguita... ho parlato con lei .... e poi ... eccomi qui..."
Si gira ancora, mi ridà le spalle.
"Lo sai che ho visto QUELLE foto, lo sai questo ?...... Sai anche come mi sono sentita?"
"Lo so .... lo so.... ti prego girati, guardami, sono un idiota...."
Avanzo, ancora un passo.
Sono a meno di un metro da lei ora.
La prendo per un braccio e la volto verso di me.
"Ti prego guardami, voglio guardarti mentre parliamo. Scusami Laur.... ti chiedo scusa per tutto. Credimi quando ti dico che non volevo in nessun modo farti soffrire. Io ti amo .... Laur..... non posso stare senza di te, non ci riesco. Non respiro, mi manca l'aria, impazzisco a non saperti con me. Non è lo stesso per te? Dimmelo!"
Abbassa lo sguardo, arrossisce e mi afferra i polsi con le mani, nello stesso istante.
Lo fa come se volesse bloccare ogni tentativo di avvicinarmi ulteriormente a lei, ma anche per non farmi andare via.
Per tenermi con sè.
"Io non mi muoverò di qui, Laur, finchè non abbiamo chiarito tutta questa faccenda.... insieme, sono qui, siamo qui... chiedimi.... quello che vuoi.... "
"Voglio sapere di Katrin...."
Trema mentre pronuncia quel nome.
"..... anche tu mi sei mancato da morire. Non ho mai sofferto così tanto nella mia vita come in questo ultimo periodo. Senza di te.... tutto il mondo si colora di grigio"
Mi lascia i polsi, così posso alzarle il volto verso di me.
"Guardami. Ascoltami. Katrin non è niente per me e tra me è lei non è successo nulla. Nemmeno quella sera delle foto, ero ubriaco è vero. La mattina mi sono svegliato con lei che dormiva nel letto di fianco a me. Non ricordavo niente di quello che era successo durante la notte. In tutto questo tempo mi ha fatto credere di essere stato con lei. Solo sta sera mi ha confessato che non è così. "
"Thom...."
"Lasciami finire ti prego. Katrin è incinta, ma non sono io il padre. Mentre parlava ero terrorizzato dall'idea di perderti. Ho pensato che me lo stesse dicendo perchè era mio quel bambino, invece no, mi ha confessato tutto. Era già incinta quando è successo quello che sai."
"Chi è il padre?"
"Uno dei produttori. Ma quello che non sai e che quando mi ha nominato il bambino, avrei tanto voluto che quel figlio fosse nostro, mio e tuo, Laur...."
Mi sorride imbarazzata.
"E' presto Thom..."
"Lo so.... ma questo non vuol dire che non possa accadere prima o poi. Ti sto spaventando?"
"Forse un po', però mi fa piacere. E' una cosa bella quella che hai detto"
"Lo so che è bella. Se fosse successo a noi, ne sarei stato contento"
"Ti amo Thom. Dimmi che supereremo tutto. Dimmi che tutto si risolverà"
"Certo che te lo dico. Lo penso, lo voglio con tutto me stesso.
Io voglio te Laur."
"Sono felice che tu sia qui."
"Vieni, facciamo due passi, è rilassante questo posto"
"Credi che riusciremo a risolvere tutto?"
"Lo stiamo già facendo, non credi amore?"
La prendo tra le braccia.
La stringo forte. Vorrei stritolarla.
Lei me lo concede.
Non avrei mai pensato di poterlo rifare di nuovo e così presto.
La tengo così stretta che fatico a respirare.
Con la testa affonda completamente sul mio petto.
La mia è persa tra i suoi capelli.
Con le lacrime mi bagna la camicia.
Mai nella mia vita mi sono sentito così completo.
"Giuro Laur, ti giuro, che non ti farò mai più soffrire in questo modo."
"Lo spero Thom. Lo spero tanto"
"Si ricomincia allora?"
"Pare di sì"
Le alzo il volto verso il mio, asciugando con i pollici le lacrime ferme sulle guance.
Mi perdo nei suoi occhi lucidi e nelle ciglia umide.
"Vorrei tanto fare una cosa che ..... desidero da quando ti ho vista...."
"Anche io vorrei che la facessi Thom"
Il mio sguardo va alla sua bocca.
E come in un sogno, chiudo gli occhi e avvicino le labbra alle sue.
L'annuso, l'assaporo.
Lei mi accoglie delicatamente e io mi perdo in lei.
Quanto mi sono mancati i suoi baci.
Ansimo rumorosamente mentre le lingue si fanno spazio in quest'anfratto caldo e si sfiorano e si cercano.
Lauren è completamente affidata alle mie braccia.
La sorreggo.
"Ti amo, ti amo, ti amo Laur.... non smetterò mai di dirtelo. MAI"
CAPITOLO 26 - UN PASSO INDIETRO
POV LAUREN
Lo sogno sempre.
Ogni notte.
Sempre lui.
Non sono solo sempre sogni.
Qualche volta anche incubi.
Sogni in bianco e nero.
Lui e Katrin.
Katrin e lui.
Alle volte vario le stagioni.
Altre volte i vestiti.
Ma le situazioni in tutti i sogni belli e brutti sono sempre vagamente le stesse.
Spesso siamo a casa mia.
Lui che si avvicina, mi bacia e mi spoglia.
Lui che mi vuole.
Sempre più audace.
Alle volte fa lo stesso ma con Katrin.
Altre volte è Katrin che ......... lo comanda e lo domina.
Quando faccio questi tipi di sogni mi sveglio sconvolta.
Mi sveglio sempre così a dire il vero.
Alle volte è dura ricominciare la giornata.
Lavoro, studio.... lavoro.... hotel...pub..... università.
Le mie amiche cercano di starmi vicino.
Molto spesso si fanno trovare al pub. Per farmi compagnia.
E ci riescono.
Anche Luke si sta impegnando molto.
Tutte le sere mi accompagna a casa.
Lo so che da me vorrebbe di più, ma io non riesco a lasciarmi andare.
Una sera ha tentanto anche di baciarmi.
Ma non è così che son solita risolvere le situazioni di cuore.
Sostituendo il soggetto con un altro.
Orioles.
Lo credevo mio.
Lo amo disperatamente.
Però questa situazione mi sta divorando.
E' più grossa di me.
Non riesco a gestirla.
Sono una persona semplice, con una vita normale.
Che fa cose normali.
Che cerca un rapporto ....... semplice.
Se esiste.
Forse no.
Sbuffo e alzo le spalle.
"Lauren..... dai sorridi, reagisci. Trovati una distrazione..... o altrimenti mia cara amica, corri da lui.... corri e parlagli ... voi parlate poco.... non vi aprite.... non vi lasciate andare ai sentimenti come dovreste.... "
Jenny cerca di spronarmi.... tutti i giorni.
Mi chiama, corre da me....
Ecco perchè ho deciso di cercare i biglietti per la premiere.
Voglio essere presente.
Voglio capire, che effetto mi fa rivederlo.
Risentire la sua voce.
Ho paura.
Tantissima paura.
Ogni tanto ascolto i messaggi che mi ha lasciato in segreteria.
Lo so che effetto mi farà rivederlo.
Mi manca.
Da impazzire.
Qualche sera prima nella macchina di Luke.
"Laur... vedo come stai. Non sei più la stessa.
Sei triste. Non sorridi più....."
Luke mi accarezza la testa con la mano.
Si è avvicinato... si sporge verso di me....
Mi prende il viso tra le mani.
Mi volta verso di lui.
Mi costringe a guardarlo negli occhi.
"Non riesco a vederti così, non per colpa di questo Thomas.... questi occhi meravigliosi sempre pieni di lacrime.... non posso sopportarlo..."
Si avvicina con il volto al mio.... si avvicina pericolosamente.
Come vorrei potermi lasciar andare e baciarlo.
Lo so che lo sta per fare.
Come vorrei lasciarlo fare.
............. e dimenticarmi tutto il resto.
Il problema non è lui..... e nemmeno io.....
Il problema è Orioles.
Con lui sento le farfalle, con lui ho i brividi ogni volta, ad ogni sguardo, ad ogni parola.
Ad ogni carezza.
Ha ragione Jenny... dovrei andare da lui.... ancora e parlare.
Invece ho anche cambiato numero di telefono.
E che quando lo vedo il mio cervello va in pappa e non capisco più nulla, non ragiono.
E finiamo per litigare o per fare pace.
Vorrei rimanere nello spazio tra queste due cose.... trovare una terza via... quella della comprensione, dell'ascolto, dell'avvicinamento.
Vorrei poter rimanere lucida.
Invece sono i nostri corpi e le nostre anime silenziose che si esprimono.
La sincerità.
La fiducia.
Sospiro rumorosamente, riabbassando lo sguardo.
Sono mortificata.
"No Luke, ti prego.... io non posso farlo..... "
Con le mani tolgo le sue dal mio volto e mi sposto..... verso il finestrino, mettendo della distanza tra di noi.
Mi guarda dispiaciuto.
"Lo so Luke.... lo so ..... mi dispiace ... ma non posso.... io ti considero un amico, un amico prezioso.... ma.... "
Mi fermo..... sto per dire.... tu non sei Thom.....
".... ma io non sono lui....vero Lauren?"
"Tu mi piaci Luke, ma sono un casino adesso, non sarebbe giusto per te, per me.... non così... per dimenticare un altro.... mi capisci vero?"
"Certo, il momento è sbagliato..... "
"Ciao Luke.... grazie per il passaggio, grazie per tutto .... "
"Lauren..... si vede che lo ami molto.... non sprecare questa opportunità.... agisci... chiamalo, incontralo. Parlate.... ho l'impressione che anche lui ricambi i tuoi sentimenti.... ascoltami, tesoro, dammi retta.... non lasciarti distrarre da brutti pensieri.... dalle gelosie... . io sarò felice per te."
Luke esce dalla macchina, viene ad aprirmi la portiera.
Mi aiuta a scendere.
Gli sorrido e lo abbraccio forte.
Rimaniamo così per alcuni minuti.
Sembra quasi un addio.... invece è solo una dimostrazione di affetto, è solo riconoscenza per l'aiuto morale e non solo che mi ha dimostrato.
Mi scosto da lui, gli accarezzo una guancia e lentamente gli faccio scivolare un bacio sulle labbra... piccolo, veloce.
E' un bacio ad un amico per fargli capire che ho apprezzato e che gli voglio bene.
Nulla più.
"Grazie Lauren, buonanotte, cerca di dormire piccola"
"Buonanotte Luke... ti voglio bene."
Il giorno della Premiere di Los Angeles....... casa di Alice.
"Mi fanno male questi sandali, sono troppo alti."
"Ma sono perfetti per questo abito.... stai un incanto tesoro"
"Alice falle provare questi altri, deve essere impeccabile, anche nei movimenti, non vorrai mica che si sloghi una caviglia cadendo proprio davanti a tutti e al suo principe azzurro?"
"Ahahahah Rosalie... non cadrà, non succederà"
Alice, Rosalie, Jenny ed io.
Mi sento fortunata.
Se non avessi avuto il loro sostegno in tutto questo tempo, non so cosa avrei fatto.
Mi hanno trasformata nel loro giocattolo.
Mi hanno accompagnata a comprare il vestito, le scarpe, mi acconciano i capelli, mi truccano..... sembra quasi il giorno del mio matrimonio.
Vogliono rendermi impeccabile.
Vogliono che Thom caschi ai miei piedi.
Ma io non voglio questo.
Anzi vorrei avere solo per poco il dono dell'invisibilità, vederlo, guardarlo e basta.
Ma contrastare tre uragani non è proprio possibile.
Così le lascio fare.
E il risultato finale è oltremodo sconvolgente.
A stento mi riconosco allo specchio.
E va bene..... perfetto!
Jenny batte le mani... contenta del risultato del loro impegno.
Quando arrivo al teatro mi sento agitatissima.
Cambio le scarpe.... ho messo le paperine basse per guidare..... col tacco dodici non oso tanto.
Mi avvio lentamente su questi trampoli.... queste trappole che ho ai piedi... sarebbe più corretto.
Mi avvio verso la folla.
E aspetto.
Voglio vederlo passare.
Poi entrerò.
POV THOMAS
Saluto Katrin.
Le lascio un bacio sulla fronte.
Salto come un grillo.
Ho lo stomaco sottosopra.
Scappo.
Mollo tutti al party.... non posso aspettare oltre.
Devo agire subito.
Devo parlare con lei.
Lauren sto arrivando.
Salgo sulla limousine e istruisco l'autista riguardo la direzione da prendere.
Casa di Lauren.
Di sicuro sarà andata a casa.
Il traffico, i semafori, tutto sembra rallentato.
Dileguatevi, accidenti, dissolvetevi.
Vi prego, vi prego, vi prego.
La devo raggiungere.
Devo sapere.
Le devo parlare.
Le voglio spiegare.
Continuo a torturarmi i capelli e le mani.
Mi allento leggermente la cravatta.
Mi sembra di soffocare.
Mi sembra di non riuscire a respirare.
Abbasso il finestrino, solo un po'.... ho bisogno di aria fresca....
Finalmente arriviamo.
Scendo di corsa.
Arrivo davanti alla porta e busso.
Busso e chiamo.
Vado alla veranda.
Entro..... busso ai vetri.
Nulla.
E' tutto chiuso.
Non c'è!
Non c'è!
Non c'è!
Maledizione.
Do un pugno alla staccionata in preda all'ira.
A dire il vero è me che vorrei menare.
Spero che qualcuno mi veda e venga a prendermi a calci nel sedere.
Te lo meriti Thom, te lo meriti.
Dovevi farlo prima.
Ora .....
Cosa vuoi fare ora.
Forse è davvero troppo tardi.
Ma perchè è venuta in teatro, per poi fuggire via in quel modo?
Senza parlami. Senza salutarmi.
"Ehi Thom... che fai qui?"
"Jenny, dov'è Lauren?"
"Calma amico, calma..... non era in teatro, da te alla premiere? Che hai combinato Thom?"
"E' scappata, è fuggita. Io le sono corso dietro e lei non si è fermata..... Jenny qui non c'è .... tu sai dove si trova in questo momento?"
Ritorno di corsa alla limousine e impartisco altre indicazioni.......
Quando arrivo al Writer's, trovo il locale chiuso. Ovviamente.
E' presto.
Mi dirigo verso il retro del locale, e trovo la porta della veranda aperta.
Mi intrufolo.
E la vedo.
E vedo lui.
Abbracciati.
Lui le bacia la fronte e le tiene le mani sui fianchi.
Poi si accorge di me e si volta.
"Thom!"
Respira, respira.
Ragiona.
Rimango a fissarli e loro fissano me.
Lauren ha gli occhi pieni di lacrime.
Sono sicuro che sono così per colpa mia.
Sento una fitta, fortissima e quasi insopportabile al petto.
Non riesco a vederla così.
Non riesco a sopportare di averle fatto del male.
E di continuare a fargliene.
"Lauren ti prego, ti prego ho bisogno di parlarti, subito, immediatamente..."
"Thomas, io sono Luke il proprietario di questo locale..... Lauren è molto scossa in questo momento, non so se sia il caso...."
Luke si para tra me e lei.
"Non le farò del male, non più.... non ho mai voluto fargliene...... ti prego Laur.... se vuoi che me ne vada lo farò, però lo voglio sentire da te."
"No, va tutto bene Luke. Grazie. Ma ...."
Poi si volta verso di me.
Cammina verso di me.
Mi passa di fianco dirigendosi verso l'esterno del locale.
"Andiamo che aspetti.... è ora di parlare"
Ho il cuore a mille.
La seguo senza fiatare.