venerdì 22 giugno 2012

Capitolo 27 - UN PASSO AVANTI





CAPITOLO 27 - UN PASSO AVANTI




POV ORIOLES




"Parlami."


Ordino.


"Siamo io e te ora"


Silenzio.


"Non so da dove iniziare"


"Da principio?"




Mi fissa.
Io aspetto.
Non ho tutto il pomeriggio.
Devo farla cantare.
Ho fretta.
Devo correre da Lauren.
Non ho tempo per i suoi giochetti.
Non più ormai.


"Katrin..... PARLA, ORA!"


"Va bene, ma non ti arrabbiare"


"Se non parli sappi che mi arrabbierò di più"


"Ti prego sono state settimane dure per me, sto cercando le parole giuste"


"Devo farti le domande come a scuola? Non conosci a memoria l'argomento?"


Katrin mi sviene tra le braccia.


L'afferro per un pelo.
L'adagio sul divanetto che ho di fronte.
Le metto un cuscino sotto i piedi.
Si riprende.
L'aiuto a mettersi seduta.
Le porgo un bicchiere d'acqua fresca.
Rimango in piedi a fissarla.


"Non mi sento molto bene Thomas....  non sto male e solo che......  sono incinta"


Il mio cuore si ferma.
Ora gira a me la testa.
Ho anche la nausea.
Mi butto sulla poltroncina posizionata di fianco.
Mi prendo la testa tra le mani.
Sudo freddo.
Tremo.
Tutte le mie paure si sono materializzate.
Così di colpo.
Ho sempre pensato che l'arrivo di un figlio fosse una gioia.
Ma non avrei mai creduto di trovarmi in una situazione del genere.


Proprio ora che vorrei correre da Lauren e ....... sistemare le cose.
Poi.... Katrin attacca a parlare.
E' affaticata.
Mi parla con calma lentamente.
Inizia chiedendomi scusa.
Si scusa per il suo comportamento.
Credo di essere pallido.
Credo di non aver avuto mai tanta paura in vita mia.
Però, voglio essere positivo e forse riuscirò con il tempo a riconquistarla.
Infondo Lauren è venuta qui sta sera.
E' venuta per me.
Qualche cosa vorrà pur dire.
Se non le importasse più nulla di me, perchè si sarebbe preparata a quel modo per venire fin qui e partecipare alla premiere?
Mi voleva lanciare un messaggio, forse?
Voleva parlare con me e poi non ne ha avuto il coraggio?


Penso che un figlio vorrei tanto averlo, con Lauren però.
Sono innamorato di lei,  la rivoglio.
E la riavrò.
Farò in modo che questo accada.
Sta sera mi ha dimostrato che mi vuole.
Non le sono indifferente......


**************************




NON MOLTO DOPO


Lauren è davanti a me.
Mi da le spalle..... non la forzo.
Rimango a pochi passi da lei.
Mi fermo e rimango così con le mani nelle tasche dei miei eleganti pantaloni.
E' bellissima.
Indossa ancora il vestito nero di prima.
Deve essersi diretta subito qui.
Freno la mia stupida gelosia, che riaffiora, quando penso che è corsa da Luke.
Devo trovare le parole giuste.
Non voglio rovinare tutto un'altra volta.


Lauren esce dalla sua immobilità appoggiando entrambe le mani sulla balaustra.
Si appoggia e poi prendendo fiato si gira.
Si fissa i piedi.
Ha quasi paura di guardarmi.
Avanzo, faccio un passo, uno solo, verso di lei.


"Laur...... "


Alza lo sguardo ora.
Punta i suoi occhi nei miei.
Sono tristi e spaventati.
E mi odio.
M i   o d i o.


Vorrei prenderla tra le braccia ed essere in grado di alleviarle un po' di dolore.


"Sei un incanto con questo vestito, credo di non aver mai visto niente di più bello"


"Anche tu non sei malaccio"


Cerchiamo di rompere il ghiaccio è evidente.


"Mi ha fatto molto piacere, più di quanto tu possa pensare, sapere che eri in sala questa sera, anche se, ad essere sinceri, avrei preferito averti al mio fianco"


Cerco di parlare con calma.
Di mantenere un tono basso.


Avanzo, un passo ancora, uno solo.
Lei rimane immobile a fissarmi.


"Ti prego parlami Lauren, perchè sei venuta?"


"Non potevo mancare. Non me lo sarei mai perdonato. Avevo voglia di vederti. Volevo capire cosa avrei provato, incontrandoti. "


"E..... continua ti prego"


Un altro passo, uno ancora.


Ho il cuore che sta per esplodere.
E' come una calamita per me.
Continuo a fissarla, serio.


"...... e mi sei mancato tanto. Ho gioito con te, vedendoti così sorridente e contento su quel palco, a parlare, a rispondere alle domande.... "


"Mi sei mancata anche tu, da impazzire Lauren. Perchè sei scappata?"


"Perchè ti ho visto con Katrin, e poi non volevo rovinarti la serata. So che era importante per te, per la tua carriera, per la tua vita...... "


"Tu sei importante per me.... molto importante, più di tutto il resto, più del mio lavoro."


"Dimmi di Katrin"


"Ora ti prego vorrei che tu .... che tu... mi credessi quando ti racconterò quello che è successo ..... l'ho saputo sta sera.... ti sono corso dietro quando ci siamo visti. Ti volevo raggiungere, ti volevo parlare. Volevo chiarire. Poi Katrin mi ha bloccato..... voleva spiegarmi delle cose.... così l'ho seguita... ho parlato con lei .... e poi ... eccomi qui..."


Si gira ancora, mi ridà le spalle.


"Lo sai che ho visto QUELLE foto, lo sai questo ?...... Sai anche come mi sono sentita?"


"Lo so .... lo so.... ti prego girati, guardami, sono un idiota...."


Avanzo, ancora un passo.


Sono a meno di un metro da lei ora.
La prendo per un braccio e la volto verso di me.


"Ti prego guardami, voglio guardarti mentre parliamo. Scusami Laur.... ti chiedo scusa per tutto. Credimi quando ti dico che non volevo in nessun modo farti soffrire. Io ti amo .... Laur..... non posso stare senza di te, non ci riesco. Non respiro, mi manca l'aria, impazzisco a non saperti con me. Non è lo stesso per te? Dimmelo!"


Abbassa lo sguardo, arrossisce e mi afferra i polsi con le mani, nello stesso istante.
Lo fa come se volesse bloccare ogni tentativo di avvicinarmi ulteriormente a lei, ma anche per non farmi andare via. 
Per tenermi con sè.


"Io non mi muoverò di qui, Laur, finchè non abbiamo chiarito tutta questa faccenda.... insieme, sono qui, siamo qui... chiedimi.... quello che vuoi.... "


"Voglio sapere di Katrin...."


Trema mentre pronuncia quel nome.


"..... anche tu mi sei mancato da morire. Non ho mai sofferto così tanto nella mia vita come in questo ultimo periodo. Senza di te.... tutto il mondo si colora di grigio"


Mi lascia i polsi, così posso alzarle il volto verso di me.


"Guardami. Ascoltami. Katrin non è niente per me e tra me è lei non è successo nulla. Nemmeno quella sera delle foto, ero ubriaco è vero. La mattina mi sono svegliato con lei che dormiva nel letto di fianco a me. Non ricordavo niente di quello che era successo durante la notte. In tutto questo tempo mi ha fatto credere di essere stato con lei. Solo sta sera mi ha confessato che non è così. "


"Thom...."


"Lasciami finire ti prego. Katrin è incinta, ma non sono io il padre. Mentre parlava ero terrorizzato dall'idea di perderti. Ho pensato che me lo stesse dicendo perchè era mio quel bambino, invece no, mi ha confessato tutto. Era già incinta quando è successo quello che sai."


"Chi è il padre?"


"Uno dei produttori. Ma quello che non sai e che quando mi ha nominato il bambino, avrei tanto voluto che quel figlio fosse nostro, mio e tuo, Laur...."


Mi sorride imbarazzata.


"E' presto Thom..."


"Lo so.... ma questo non vuol dire che non possa accadere prima o poi. Ti sto spaventando?"


"Forse un po', però mi fa piacere. E' una cosa bella quella che hai detto"


"Lo so che è bella. Se fosse successo a noi, ne sarei stato contento"


"Ti amo Thom. Dimmi che supereremo tutto. Dimmi che tutto si risolverà"


"Certo che te lo dico. Lo penso, lo voglio con tutto me stesso.
Io voglio te Laur."


"Sono felice che tu sia qui."


"Vieni, facciamo due passi, è rilassante questo posto"


"Credi che riusciremo a risolvere tutto?"


"Lo stiamo già facendo, non credi amore?"


La prendo tra le braccia.
La stringo forte. Vorrei stritolarla. 
Lei me lo concede.


Non avrei mai pensato di poterlo rifare di nuovo e così presto.
La tengo così stretta che fatico a respirare.
Con la testa affonda completamente sul mio petto.
La mia è persa tra i suoi capelli.
Con le lacrime mi bagna la camicia. 
Mai nella mia vita mi sono sentito così completo.


"Giuro Laur, ti giuro, che non ti farò mai più soffrire in questo modo."


"Lo spero Thom. Lo spero tanto"


"Si ricomincia allora?"


"Pare di sì"


Le alzo il volto verso il mio, asciugando con i pollici le lacrime ferme sulle guance.
Mi perdo nei suoi occhi lucidi e nelle ciglia umide.


"Vorrei tanto fare una cosa che ..... desidero da quando ti ho vista...."


"Anche io vorrei che la facessi Thom"


Il mio sguardo va alla sua bocca.
E come in un sogno, chiudo gli occhi e avvicino le labbra alle sue.


L'annuso, l'assaporo.


Lei mi accoglie delicatamente e io mi perdo in lei.


Quanto mi sono mancati i suoi baci.
Ansimo rumorosamente mentre le lingue si fanno spazio in quest'anfratto caldo e si sfiorano e si cercano.
Lauren è completamente affidata alle mie braccia.
La sorreggo.


"Ti amo, ti amo, ti amo Laur.... non smetterò mai di dirtelo. MAI"